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1. | € 17,00 | EAN-13: 9788804615842
Alessandro Aresu Generazione Bim Bum Bam
Edizione: | Mondadori, 2012 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,00 | Descrizione | "Perché gli italiani passano il tempo a darsi degli imbecilli
a vicenda? Per via di quello che è successo negli
anni Ottanta."
Alessandro Aresu è nato nel 1983, è cresciuto negli
anni in cui la televisione commerciale è diventata un
fenomeno di massa e i cartoni animati uno dei miti fondativi
dei ragazzi di allora, oggi giovani adulti in una
società gerontocratica che non solo offre poche possibilità
di esprimere i loro talenti ma che, soprattutto,
non riconosce o sottovaluta la "generazione Bim
Bum Bam". Nati tra il 1975 e il 1990, i suoi rappresentanti
sono cresciuti con Uan e BatRoberto, mentre la
vecchia Italia si dibatteva tra debito pubblico e stragi
di Stato e la Cina cominciava il suo travolgente processo
di trasformazione.
Per raccontare la storia di questa generazione ci sono
due alternative: "Una è giocare e fare sul serio allo
stesso tempo, e l'altra è pensare di essere un popolo
di imbecilli e darci degli imbecilli a vicenda. La prima
è divertente, la seconda inutile. Questo libro sceglie
la prima strada per sbarazzarsi della seconda".
Domanda precisa: Cosa è successo nel 1981?
Risposta precisa: Provano ad ammazzare Reagan ma
anche (non secondario) Cristina D'avena e Alessandra
Valeri Manera si incontrano a Bologna e nasce
Bim Bum Bum.
Domanda precisa: Quanto duravano i discorsi di Aldo
Moro?
Risposta precisa: Infinite sigle dei cartoni animati.
Domanda precisa: Che cos'è la cei?
Risposta precisa: La Certezza di Essere Incapaci di risolvere
qualunque problema.
Domanda precisa: Quanto duravano i discorsi di Deng
Xiaoping nel 1992?
Risposta precisa: Due sigle dei cartoni animati. Dopo,
la gente doveva tornare al lavoro.
Domanda precisa: Se Bim Bum Bam è finito come facciamo
a riprendere il suo spirito?
Risposta precisa: Internet.
Giocando attraverso 131 "domande e risposte precise
", Alessandro Aresu ci svela cos'è stato sul serio il
"trentennio perduto", dal 1981 a oggi, attraverso un
racconto ricco di ironia pungente e leggerezza, ma anche
capace di intuire acutamente le ragioni della nostra
decadenza. Passando per Cristina D'Avena, Travaglio,
la Prima Repubblica, la Cina, Lady Oscar, Berlusconi,
Prodi, Max Pezzali, Scalfari, Mattei, Dagospia e tanti
altri, scopriremo, giovani e meno giovani, che "molti
dei nostri problemi derivano dal mancato riconoscimento
dell'importanza della Generazione Bim Bum
Bam. Immersi in questa sottovalutazione, dimentichiamo
i sogni e, messi davanti alla realtà , non sappiamo
che fare".
Un libro che costruisce in maniera sorprendente l'immaginario,
lo stile e l'universo culturale di una generazione
mal rappresentata dalle analisi del censis: circa
dieci milioni di giovani italiani, superficialmente bollati
come "bamboccioni", che rappresentano invece
una collettività più viva che mai, oggi cruciale per il futuro
del nostro paese. | Aggiungi al Carrello |
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2. | € 17,00 | EAN-13: 9788804621065 Paola Concia | Maria Teresa Meli La vera storia dei miei capelli bianchi
Edizione: | Mondadori, 2012 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,00 | Descrizione | "Esiste un prima e un dopo nella vita di un omosessuale.
All'inizio giochi a nascondino con te stesso e
con gli altri. Ma non è un gioco piacevole: la penitenza
è la pubblica gogna, o almeno questo è quello che
ti fanno credere. Poi cambi pelle. È il momento della
rivelazione."
In questo memoir aperto e appassionato, Paola Concia
racconta con grande sincerità il suo percorso verso
il coming out, la dolorosa doppiezza di quel "prima"
e le difficoltà e gli ostacoli del "dopo", ma anche la
possibilità di combattere le proprie battaglie a viso
aperto. Dai Dico al disegno di legge contro l'omofobia
e transfobia fino alle discusse campagne contro
il razzismo e la violenza sulle donne, Paola - deputata
del PD e unico parlamentare italiano dichiaratamente
omosessuale - si muove in politica con una
pratica orgogliosamente femminile, fatta di intuito,
inventiva e capacità di dialogare anche con chi la
pensa in modo molto diverso da lei. Con un obiettivo
chiaro: costruire, in Parlamento ma soprattutto
nel Paese, uno schieramento e un tessuto sociale disponibili
a condividere le nuove, fondamentali battaglie
sui diritti civili.
Diritti all'amore e alla felicità che in Italia sono tutt'altro
che riconosciuti, tanto che il matrimonio oltre frontiera
di Paola con la sua compagna Ricarda ha fatto clamore,
sollevandole contro l'aspra critica di promuovere modelli
contrari alla morale e ai valori della famiglia. Eppure,
nel ripercorrere gli anni che l'hanno portata alla
maturità conquistata e serena dei suoi capelli bianchi,
Paola ci racconta esattamente l'opposto, svelandoci
un'infanzia e un'adolescenza assolutamente normali,
vissute in una famiglia cattolicissima e tollerante, dove
più di ogni cosa è sempre contato il rispetto delle opinioni
altrui. Cresciuta a "pane, libertà e rigore" in una
piccola cittadina di provincia dell'Abruzzo, sposatasi
in gioventù con un uomo per desiderio di normalità ,
per poi divorziare e risposarsi lo scorso anno con Ricarda
fuori dalle leggi italiane ma nel nome dell'amore,
con la sua storia personale e pubblica Paola ci riporta
alle contraddizioni stesse del nostro Paese, ai
suoi sorprendenti spazi di libertà e autonomia di pensiero
e d'azione, ma evidenzia anche quel groviglio di
ipocrisia, convenienze e pregiudizi, di cui l'Italia è più
che mai chiamata a spogliarsi se vuole entrare a pieno
titolo nella modernità , se vuole rendersi conto che gli
anni Cinquanta sono finiti da un pezzo. | Aggiungi al Carrello |
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3. | € 17,50 | EAN-13: 9788804619314 Federico Fubini Noi siamo la rivoluzione
Edizione: | Mondadori, 2012 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,50 | Descrizione | "Anche nel punto più basso di una crisi, noi europei restiamo
deterministi ed egocentrici; pensiamo che tutto
debba evolvere verso un modello di vita simile al nostro,
sebbene non siamo più tanto sicuri di quale sia
il nostro modello. Quello che tendiamo a dimenticare
è che all'origine di ogni evoluzione spesso non c'è il
proposito di seguire un'idea precostituita ma, al contrario,
una forte dose di anticonformismo."
E sono proprio l'anticonformismo, la voglia di decidere
di testa propria, il desiderio e spesso l'urgenza
di infrangere le regole consolidate che caratterizzano
i personaggi delle storie raccolte da Federico Fubini
durante un viaggio in sette tappe, dall'Arabia Saudita
a Catanzaro, passando per il Sud della Thailandia,
l'India tribale, il Bhutan, il Corno d'Africa e la Tunisia.
Tutti i protagonisti delle vicende raccontate in Noi siamo
la rivoluzione sono portatori, non sempre consapevoli,
del germe del cambiamento. Lo è Mohamed Bouazizi,
l'ambulante che in Tunisia si dà fuoco davanti alla moschea,
facendo scoppiare nel Maghreb l'incendio che
ha spazzato via di colpo anni e anni di dittatura. Lo
sono Nora, Louai, Maha o Zaki, giovani sauditi lacerati
fra la tradizione e la voglia di modernità , che, pur tra
mille contraddizioni, cercano di forzare la gabbia delle
convenzioni sociali. Nelle giungle dell'India più remota
o fra i musulmani della Thailandia quel germe può
sfociare nel sangue; in Etiopia può catapultare nel XXI
secolo i coltivatori di caffè locali che vivevano in una
stagnante epoca neocoloniale, mentre in Bhutan, grazie
a un demiurgo illuminato, può dar vita a un armonioso
presente che fonde passato e futuro. E quando
la voglia di cambiare tocca una città languente come
Catanzaro - che l'inerzia economica e sociale ha ridotto
a una sorta di Bangalore italiana, sede dei principali
call center nazionali con il loro piccolo esercito
di rassegnati precari -, ecco un outsider politico che
riesce a spezzare i collaudati schemi del voto di scambio
e a far incetta di preferenze fra i giovani.
Da est a ovest, sette rivoluzioni di questo inizio secolo,
in atto o incipienti, caratterizzate da ingredienti comuni:
compressione o accelerazione del tempo, scambio
di idee fra luoghi lontani, parole d'ordine veicolate
dai social network, presenza di individui controcorrente
al centro di trasformazioni rapidissime. È quando si
verificano queste condizioni, spiega Fubini, che può
nascere una rivoluzione, politica, sociale o culturale,
capace di diffondersi fulminea come un vero e proprio
contagio, con conseguenze ed esiti quasi sempre impossibili
da prevedere. | Aggiungi al Carrello |
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4. | € 17,50 | EAN-13: 978880461416 Monica Triglia L'altra faccia della Terra
Edizione: | Piemme, 2011 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,50 | Descrizione | Saima, torturata e uccisa dal padre per aver cercato,
con il ragazzo che si era scelta, una vita diversa a
Karachi. Marie, che dopo aver perso la figlia Laurette
nell'epidemia di colera seguita al terremoto di Haiti,
ora insegna alle altre donne in una scuola di Medici
senza Frontiere come difendersi dall'infezione. Marie
Lucie che ha vagato due giorni fra le macerie di Portau-
Prince stringendo a sé la piccola Marianne. Lidia, di
Guatemala City, caricata a forza su un'auto e violentata
tra la folla in un mercato. Anaya che ha partorito a
sessanta miglia da Lampedusa su una carretta del mare
in avaria. Jeany e Mercy, infettate dal virus dell'hiv in
Malawi, che si curano e continuano a sperare.
Sono solo alcune delle storie al femminile che Monica
Triglia ha raccolto nei centri di Medici senza Frontiere,
negli ospedali dove operano i suoi dottori e il suo personale.
Racconti di donne senza volto, su cui i riflettori
non si accendono mai, donne ferite, violate, emarginate.
Ma anche di donne che, un giorno della loro
vita, hanno preso una decisione esaltante e difficile
al tempo stesso, quella di entrare a far parte di msf.
"Essere donna al mondo, soprattutto nelle zone in cui
operiamo noi di Medici senza Frontiere, è ancora sinonimo
di discriminazione, vulnerabilità , insicurezza,
meno accesso alle cure e quindi maggiore suscettibilità
a malattia e morte. Essere donna tra gli ultimi
della Terra significa essere l'ultima tra gli ultimi. Curare
una donna, restituirle la salute, significa irrobustire
tutta la sua famiglia, significa dare una chance
in più ai suoi figli, significa irrobustire la sua comunità ,
rafforzare la rete sociale."
A queste donne dimenticate Monica Triglia ha regalato
una voce: attraverso le testimonianze raccolte in Pakistan,
Haiti, Guatemala, Lampedusa, Malawi in contesti
drammaticamente difficili, ci fa scoprire un mondo
lontano ma di grande impatto emotivo, e ci dice, una
volta di più, che se si vuole dare una speranza di futuro
e di sviluppo a un Paese in difficoltà , si deve partire
dalla donna. | Aggiungi al Carrello |
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5. | € 17,50 | EAN-13: 9788804614166
Monica Triglia L'altra faccia della Terra
Edizione: | Mondadori, 2011 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,50 | Descrizione | Saima, torturata e uccisa dal padre per aver cercato,
con il ragazzo che si era scelta, una vita diversa a
Karachi. Marie, che dopo aver perso la figlia Laurette
nell'epidemia di colera seguita al terremoto di Haiti,
ora insegna alle altre donne in una scuola di Medici
senza Frontiere come difendersi dall'infezione. Marie
Lucie che ha vagato due giorni fra le macerie di Portau-
Prince stringendo a sé la piccola Marianne. Lidia, di
Guatemala City, caricata a forza su un'auto e violentata
tra la folla in un mercato. Anaya che ha partorito a
sessanta miglia da Lampedusa su una carretta del mare
in avaria. Jeany e Mercy, infettate dal virus dell'hiv in
Malawi, che si curano e continuano a sperare.
Sono solo alcune delle storie al femminile che Monica
Triglia ha raccolto nei centri di Medici senza Frontiere,
negli ospedali dove operano i suoi dottori e il suo personale.
Racconti di donne senza volto, su cui i riflettori
non si accendono mai, donne ferite, violate, emarginate.
Ma anche di donne che, un giorno della loro
vita, hanno preso una decisione esaltante e difficile
al tempo stesso, quella di entrare a far parte di msf.
"Essere donna al mondo, soprattutto nelle zone in cui
operiamo noi di Medici senza Frontiere, è ancora sinonimo
di discriminazione, vulnerabilità , insicurezza,
meno accesso alle cure e quindi maggiore suscettibilità
a malattia e morte. Essere donna tra gli ultimi
della Terra significa essere l'ultima tra gli ultimi. Curare
una donna, restituirle la salute, significa irrobustire
tutta la sua famiglia, significa dare una chance
in più ai suoi figli, significa irrobustire la sua comunità ,
rafforzare la rete sociale."
A queste donne dimenticate Monica Triglia ha regalato
una voce: attraverso le testimonianze raccolte in Pakistan,
Haiti, Guatemala, Lampedusa, Malawi in contesti
drammaticamente difficili, ci fa scoprire un mondo
lontano ma di grande impatto emotivo, e ci dice, una
volta di più, che se si vuole dare una speranza di futuro
e di sviluppo a un Paese in difficoltà , si deve partire
dalla donna. | Aggiungi al Carrello |
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6. | € 17,00 | EAN-13: 9788804610212
Mario Calabresi Cosa tiene accese le stelle
Edizione: | Mondadori, 2011 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,00 | Descrizione | «Una sera di novembre del 1955 mia nonna, che aveva quarant'anni, riconquistò la libertà e si sentì felice: aveva preso in mano un libro ed era riuscita a leggere qualche pagina prima di addormentarsi.» Di solito Maria, la nonna di Mario Calabresi, andava a
letto esausta, dopo una giornata spesa a lavare montagne di lenzuola e pannolini. Quella sera, quella in
cui per la prima volta aveva usato la lavatrice, è stata,
nei suoi ricordi, lo spartiacque tra il prima e il dopo.
Oltre mezzo secolo più tardi ci siamo quasi dimenticati di quelle conquiste vissute così straordinariamente; oggi, anzi, il nichilismo, la sfiducia, il fatalismo sono gli umori e i sentimenti più diffusi nel Paese: gli anziani hanno nostalgia del passato, i giovani si
rassegnano alla mancanza di prospettive, ed è comune la convinzione di essere capitati a vivere nella stagione peggiore della nostra Storia.
Per definire questo malessere e capire quale sia la strada per uscirne, Calabresi ha ricomposto i frammenti di un tempo in cui si faceva fatica a vivere ma era sempre accesa una speranza, e di un presente così paralizzato da non riuscire a mettere a fuoco l'esempio di chi non ha mai smesso di credere nel futuro.
«Per riprendere coraggio, per trovare ossigeno, mi sono rimesso a viaggiare nella memoria. Chi lo fa si sente immediatamente più forte: se ce l'hanno fatta loro, possiamo farcela anche noi.»
Un grande viaggio nel vissuto del nostro Paese attraverso le storie di chi - scienziati, artisti, imprenditori, giornalisti e persone comuni - è stato capace di inseguire i propri sogni, affrontando a testa alta le sfide collettive e individuali del mondo di oggi.
C'è chi è riuscito a offrire una speranza per i malati incurabili, chi è diventato un prestigioso astronomo e spera ancora di vedere l'uomo su Marte, chi ha trasformato la sua tesi di laurea in un'azienda californiana di successo, e chi ha deciso di cambiare il proprio destino giocando l'unica carta a sua disposizione, lo studio.
Per intuire che in mezzo allo sconforto diffuso la strada esiste, perché coltivando le proprie passioni non si rimane delusi e perché la libertà si conquista, anche, con la volontà . Per scoprire un giacimento di vita, energia e coraggio, un luogo in cui «le stelle si sono accese per guidare il cammino degli uomini, la loro fantasia, i loro sogni, per insegnarci a non tenere la testa bassa, nemmeno quando è buio». | Aggiungi al Carrello |
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7. | € 18,00 | EAN-13: 9788804613725
Federico Rampini Alla mia Sinistra
Edizione: | Mondadori, 2011 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 18,00 | Descrizione | "Avevo il dovere di scrivere questo libro.
Perché ho due figli ventenni che affrontano, come tutti
i loro coetanei, il mercato del lavoro più difficile dai
tempi della Grande Depressione.
Perché devo rispondere delle mie responsabilità : appartengo
a una certa generazione della sinistra occidentale
che ha creduto di poter migliorare la società usando
il mercato e la globalizzazione. Oggi so che la sinistra
ha commesso errori fatali, di cui sono stato partecipe.
Il mercato e la globalizzazione sono stati al centro di
un grande disegno egemonico, nato nel cuore della destra
americana e dei grandi centri del potere capitalistico,
che hanno smantellato senza pietà diritti e tutele
dei lavoratori, rendendoci tutti più isolati e più deboli.
Ho voluto sfogliare il mio album di famiglia, la storia che
ho vissuto con un pezzo della sinistra italiana, europea,
americana dagli anni Settanta a oggi, con cui ho condiviso
utopie, lotte, abbagli, sbandate e illusioni, per capire
le ragioni delle nostre sconfitte, quindi aprire una
pagina nuova. Dalla deformazione dell'idea socialista
in Cina alle enormi aspettative suscitate, e poi tradite,
da Barack Obama negli Stati Uniti, fino all'impasse
dell'integrazione europea: è urgente dare un senso al
periodo storico che stiamo attraversando.
Non usciremo dalla Grande Contrazione, questo terremoto
finanziario, economico e sociale che ci ha investito,
se non ricostruiamo nelle nostre società elementi
di eguaglianza e di giustizia. Come negli anni Trenta,
se non interviene un nuovo progetto riformatore il capitalismo
rischia di distruggere la democrazia e il benessere
collettivo.
Plutocrazia, tecnocrazia, populismo, autoritarismo sono
i mali che minacciano le nostre democrazie. L'Italia è
un piccolo laboratorio mostruoso di queste patologie.
Avendo vissuto un'esperienza pluridecennale da nomade
della globalizzazione - in Europa, in America,
in Asia - ho il dovere di dire ciò che è accaduto all'immagine
del nostro paese nel mondo. Devo raccontare
dal mio osservatorio attuale nell'"Estremo Occidente"
quali sono i costi dell'era Berlusconi, e anche le radici
profonde del berlusconismo, che gli sopravvivranno, i
vizi di un'Italia "volgare e gaudente" con cui dovremo
fare i conti anche dopo.
Che cosa farà questa Italia "da grande"? C'è ancora speranza?
Esiste una vocazione forte per il nostro paese, in
un mondo sconvolto da trasformazioni secolari?
Alla sinistra, cui appartengo dai tempi della mia formazione
europea e della mia militanza nel Pci, indico
le possibili vie d'uscita attingendo alle mie esperienze
nelle nazioni emergenti, dall'Asia al Brasile: perché
non possiamo farci risucchiare in una sindrome del declino
tutta interna all'Occidente. Esploro quello che si
agita di nuovo nell'America di oggi, da New York alla California.
Cerco di riscoprire quel che resta di un modello
europeo valido per noi.
Una cosa che mi è sempre piaciuta della sinistra è la sua
idea ottimista della Storia. La Storia siamo noi, nel senso
che possiamo influire sul corso degli eventi. Riusciremo
a farlo solo se troviamo una narrazione comune
che tenga insieme i bisogni e le aspirazioni non di una
sola categoria, non di una sola nazione, ma dell'umanità
intera."
Federico Rampini | Aggiungi al Carrello |
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8. | € 17,00 | EAN-13: 9788804613664
Nicola Gratteri | Antonio Nicaso La mafia fa schifo
Edizione: | Mondadori, 2011 | Collana: | Strade blu saggistica italiana | Tempi di rifornimento | Nessuna informazione sulla tempistica di fornitura | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,00 | Descrizione | Lo conoscono, loro, quel male. Lo conoscono da dentro.
E adesso di mafia, di camorra, di 'ndrangheta vogliono
parlare, o meglio vogliono scrivere. Sono gli studenti
e i ragazzi che alzano la mano, in classe come
in famiglia. Sono giovani, ma hanno le idee chiare e
si pongono delle domande. Si chiedono perché i mafiosi
opprimono le persone che lavorano onestamente
e come riescono a dormire tranquilli, sapendo di fare
del male a tanta gente. Come hanno potuto le mafie
diventare così potenti, al Sud e al Nord, tanto che oggi
pochi sembrano in grado di fare a meno dei loro soldi
e dei loro voti. Se c'è un pezzo di Stato dietro le morti
di Falcone e Borsellino, o perché la Chiesa non insiste
su questi temi con la stessa veemenza con cui si
scaglia contro il divorzio e l'aborto.
Il magistrato Nicola Gratteri e il giornalista Antonio Nicaso,
da sempre impegnati nella lotta alla mafia, hanno
raccolto le lettere di questi ragazzi e adolescenti
- talvolta ingenue, più spesso impressionanti nella
loro lucidità - dalle quali emergono paura, rabbia, desiderio
di rivalsa e ribellione contro l'illegalità , e solo
raramente sconforto e rassegnazione.
C'è chi è stato personalmente colpito dalla malavita e
chi è rimasto sconvolto dalle terribili storie raccontate
dai giornali e dalla televisione; chi percepisce lo scarto
generazionale con genitori e adulti, cresciuti in una
cultura del pregiudizio nei confronti del Meridione oppure
immersi in un'atmosfera di indifferenza o omertà ;
e chi approfitta dell'opportunità fornita dagli insegnanti
per affidare al foglio bianco piccole e grandi
confessioni, dove il dolore e la paura sono quasi sempre
sopraffatti dal coraggio e dalla speranza.
Per tutti loro la mafia non è più un tabù da rispettare
in silenzio per quieto vivere o vigliaccheria, ma "un
letto pulcioso" che infesta il Paese, un "tanfo di stalla
" che ammorba l'aria e che "si arrimina nella pancia
come un animale inferocito". Che uccide sogni e
speranze, non crea benessere, ruba e distrugge, offrendo
forme di lavoro che sono in realtà ricatti pagati
al prezzo della libertà e della dignità . E comunque,
questo "castello di menzogne, morti e stragi" - pen
pensano molti di loro - è destinato a crollare, per la semplice
ma non banale ragione che "la mafia fa schifo".
È un segnale confortante quello lanciato da questi ragazzi
con la loro scelta di non tacere, perché, come
diceva Paolo Borsellino, "se la gioventù le negherà
il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia
svanirà come un incubo". | Aggiungi al Carrello |
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